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Lettera "al direttore" di un nostro consigliere

Anffas discrimina i disabili in carrozzina.

Sono il fratello di un “ragazzo” di cinquantacinque anni (ma per qualsiasi familiare rimangono ragazzi anche ad età avanzata), disabile gravissimo, il quale ha vissuto e vive la sua vita su una carrozzina. Socio Anffas, ormai non ricordo neppure l’anno d’iscrizione. Ha sempre partecipato, per oltre venti anni alla vacanza estiva con tutto il gruppo di ragazzi e, fino a quando le forze fisiche glielo hanno permesso, nostra mamma a sempre partecipato,  come volontaria, nella gestione dei vari lavori.

 

Anche all’inizio di quest' anno, ho presentato regolare domanda di adesione al progetto per la vacanza 2016, come richiesto da parte della segreteria Anffas di Pavia. Lunedì 13 giugno, ricevo una telefonata da parte della Sig.ra Orofino assistente sociale  volontaria, la quale mi dice che purtroppo per mio fratello , come per altri tre o quattro ragazzi sulla carrozzina, non è possibile partecipare alla vacanza estiva. Pare che la struttura in precedenza contattata e idonea ad ospitare persone disabili anche in carrozzina, all’ultimo momento non abbia confermato la disponibilità. Il personale Anffas ha quindi ripiegato su un’altra struttura che però non è attrezzata per persone in carrozzina. Ridicolo e assurdo che un’associazione di disabili vada alla ricerca di una struttura non idonea a soggetti disabili, discriminando in questo modo chi è costretto a trascorrere la propria vita su una sedia a rotelle. E’ semplicemente ridicolo che l’associazione, dopo aver ricercato una struttura idonea a ospitare persone disabili, per il periodo desiderato, non compia nessun atto necessario per prenotare quanto dovuto. E’ del tutto ingiustificato e inaccettabile un comportamento simile, in modo particolare se messo in atto da un associazione che in primis dovrebbe garantire uguaglianza di diritti verso tutte le persone disabili senza nessun tipo di discriminazione  nei confronti di chi si trova  a dover vivere la propria esistenza in un modo un po’ più difficoltoso di altri.

Mario Corona