IL CONSIGLIO DI STATO COLPISCE  ANCORA

A poche settimane di distanza il Consiglio di Stato con la Sentenza n. 06708/2018 depositata in data 27/11/2018, riconfermando in toto il proprio orientamento già emerso con la Sentenza 06371/2018 (Vedi il commento del Prof. W. Fossati), annulla tutti gli atti dei Comini coinvolti, non conformi alla normativa ISEE (DPCM 159 2013 cosi come modificato dall'art 2 sexies co.3 DL. 2014).

Il motivo della lite per tutte le due sentenze riguardavano i regolamenti  inerenti alla modalità di compartecipazione al costo del servizio CDD, CSE, SFA e SDI o, in generale dei servizi sociosanitari per disabili gravi. I regolamenti in questione, eludendo il disposto della legge, prevedevano una quota minima di compartecipazione al costo del servizio, a fronte di un ISEE pressoché nullo del Disabile con la conseguente aggressione delle provvidenze assistenziali esenti IRPEF e delle risorse dei famigliari.

Leggi qui sotto il commento dell'Avv. Francesco Trebeschi

Il Consiglio di Stato raddoppia ed annulla, con quasi identiche motivazioni, anche il regolamento dell'Ambito di Romano di Lombardia, che analogamente a quello del Garda, prevedeva una quota minima di ca. € 200 anche a fronte di ISEE nulli, precisando l'illegittimità della individuazione, a livello comunale, di criteri di compartecipazione dei disabili gravi al costo del servizio socio-sanitario contrastanti con la disciplina statale dell’ISEE e disancorati dall'accertamento della capacità contributiva del singolo, e pertanto destinati a gravare sulle provvidenze assistenziali non computabili nel reddito e sulle risorse del proprio nucleo familiare, in violazione degli artt. 32, 38 e 53 della Costituzione e dell’art. 3 della Convenzione di New York sui diritti delle persone con disabilità, che assicurano la tutela assistenziale ad ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto di mezzi necessari per vivere.  

La decisione ha particolare rilevanza, anche perché tutti gli ambiti del bergamasco sono basati sul medesimo modello.